martedì 17 marzo 2009

RADICAL COLOR DESIGN

ANDY DESIGN
Si accende il design in Zona Tortona.Ancor prima che l'area si trasformi, in occasione del Fuori Salone, nella vetrina più importante del design mondiale, Andy infiamma il quartiere con il suo design eccentrico e glamour.In vetrina l'ultima produzione di oggeColore testotti e dipinti dell' artista_designer:dipinti, manichini, radio, chaiselongue, slot machine, sedute, tavoli e inediti puff.Quello di Andy è un design che richiama le esperienze radical da Mendini agli Archizoom. Andy ripropone con toni originColore testoalissColore testoimi il tema del make-up unendo l'esperienza delle avanguardie degli aColore testonniColore testo '70 cColore testoon accese tonalità new pop.Il passaggio dalla pittura al design è immediato. I colori fluon donano doppia vita agli oggetti, di giorno eclettici e bizzarri di notte fluorescenze che dominano lo spazio.Un barocco mai scontato ed effervescente, glamour e dai toni vintage. Nella "società dello spettacolo" gli oggetti divengono oggetti del desiderio e il designer star. Il dColore testoesign si discosta da una concezione minimale e puritana e si allinea alle ben più interessanti esperienze del new radical design.
ANDY

RADICAL DESIGN



martedì 3 marzo 2009

L'intricato femmineo erotico di Japi Honoo



DA ARTEROTICA.EU DI Raffaella Milione - Annalisa Cameli





due tipi di arte che ben si sposano con il digitale e con il computer. Due tipi di arte che mostrano la donna nelle sue emozioni, tormenti, incertezze, trepidazioni, come anche la donna e il suo rapporto con la maternità. Non è mai rappresentato l'uomo, se non come "strumento fallico" destinato al piacere o alla procreazione. Di certo passionale, nelle opere di Japi Honoo sono impermeate di mondi fantastici come anche di mondi orientali, interpretati secondo il fascino di un'artista che fa dell'arte laColore testo sua passione di vita. Le opere di Japi Honoo sono in mostra alla Porno start - ironia ed erotismo in rassegna a Milano, dal 26 febbraio al 12 marzo 2009.


Arte erotica come "passione" o come pura provocazione?

Beh direi come provocazione passionale. Al di là delle battute, non c'è premeditazione dietro i miei lavori, né la voglia di stupire o provocare a tutti i costi, si tratta semplicemente della manifestazione degli umori del momento...di un punto di vista personale. Ovvio che, non trattandosi di nature morte, i miei lavori debbano fare i conti con tabù e stereotipi e quindi qualcuno li possa leggere, erroneamente, come semplici provocazioni tout-court.

Cosa considera così erotico da dover rappresentare nella sua arte?
Il femminino che rappresento riassume l'essenza dell'erotismo nelle movenze, negli sguardi. Una singola espressione che ti rapisce e ti porta nel suo mondo. Niente di originale dopotutto, ripeto: sottolineo soltanto un mio punto di vista.

Arte erotica in chiave ironica: ma non si era detto (da qualche parte...) che l'erotismo è una cosa seria?
Ironica e, anagrammerei, anche onirica...l'erotismo una cosa seria? E chi l'ha sancito ? l'ordine dei ragionieri ? Che scemenza! L' Erotismo è un gioco, senza regole, che si pratica in una serie di "mosse" per sottintendere, provocare, sorprendere, divertirsi, appassionarsi. Vorrei sapere chi è l'imbecille che in un gioco erotico (anche solo un gioco di sguardi: l'erotismo più sottile e sublime) si sia sentito "serio".

Da quale corrente artistica prende ispirazione?
Amo la tradizione giapponese. Artisticamente mi ispiro in particolare allo shunga, arte erotica che trova la sua espressione tra il 16° e il 18° secolo. A differenza dello shunga, che illustra atti sessuali espliciti, rappresento le donne e il loro rapporto con l'erotismo e il sesso nel suo potenziale immaginifico.


Ha mai incontrato particolari "censure"?
Si spesso. Alcune gallerie hanno rifiutato i miei lavori ritenendoli troppo espliciti o volgari o comunque "inadatti" alla maggior parte del loro pubblico. Poi voglio citare un episodio recente: comunicando ai miei contatti sul web la mia partecipazione all'evento PoColore testornoStart, qualcuno ha risposto esprimendo assoluta indignazione, fermandosi solo sulla superficie di un titolo e di un'immagine, bollandomi come blasfema e pornografica e paventando una sorta di boicottaggio nei miei confronti.


Un tempo quadri come quelli di Egon Schiele - per citare un esempio - erano addirittura causa di prigione perchè ritenuti al limite della pornografia. Crede che adesso sia cambiata la forma mentis dell'osservatore o che l'arte si sia "camaleontizzata" nei confronti dell'opinione pubblica?
Beh è indubbio che la soglia del "comune senso del pudore" si sia elevata dai tempi del povero Schiele, però se è vero che in epoca vittoriana era sufficiente mostrare una caviglia per far scandalo, oggi si va talmente oltre per stupire a tutti i costi che un semplice nudo può solo rappresentare un'oasi di serenità.Per restare alla realtà italiana è curioso notare come nonostante il mutamento dei costumi (basti pensare chessò, ad attori porno che assurgono alla posizione di modelli positivi di riferimento) persista la solita morale bigotta per cui un nudo un po' particolare possa venire mal digerito e mal interpretato, come dicevo a proposito delle censure...ma è qui che l'arte colpisce nel segno, quando riesce a smuovere reali sentimenti e sensazioni, mettendoti di fronte a ciò che realmente sei e alle paure che non vuoi riconoscere: quando non ci si scandalizzerà più allora vorrà dire che avremo raggiunto il Nirvana e l'Arte avrà esaurito il suo compito di emancipazione dello spirito.

PORNO START erotismo e pornografia in scena tra reale e virtuale


DA ARTEROTICA.EU di Eleonora Costa




PORNO START punta i riflettori sull' erotismo e la pornografia dando vita a una singolare rassegna fatta di simboli, allusioni, metafore, ironia e provocazioni dove ogni singola opera interpreta la sensualità con una diversa chiave di lettura. Una sensualità che non risulta mai scontata o fine a se stessa ma piuttosto spesso allusiva senza eccedere nel volgare. Prevale un erotismo d'impatto estetico, frutto di diversi stili e ricerche, che non lascia di certo il visitatore indifferente.Dalla pornografia più esplicita di David Rosado, con un'istallazione dedicata a Rocco Siffredi, all'erotismo bizzarro di Emanuele Benedetti con "Human Factory Series" e la sua particolare esposizione di "lingerie intima".
Singolari vagine da indossare realizzate in lattice, così minuziosamente lavorate da sembrare vere. E come ogni brand che si rispetti anche "Human Factory Series" effettua i saldi di fine stagione.E ancora, dai tagli sottili offerti dalle stampe digitali di Max Papeschi, che mescola ironicamente il sacro al profano, alla pittura in olio di Gaetano Leonardi con le sue tele ispirate a una sensualità consumata dai Cartoon.PORNO START si snoda attraverso diversi linguaggi artistici la pittura, l'arte digitale, la fotografia, l'arte performativa, sino all'arte di marzapane e cioccolata. Un'esposizione insomma per tutti i gusti! Per i più golosi Maria Adelaide Mazzucco ha esposto i suoi sexy chocolate. Cioccolatini fallici, torte di marzapane raffiguranti le diverse posizioni sessuali, sederi di cioccolata fondente tavolette afrodisiache e molto altro ancora. Roberto Pattina, fondatore della pittura astrale, mostra la sessualità come forza generatrice, fulcro dal quale ha origine l'universo. Laurent Benaimin, artista parigino, evidenzia un erotismo fetish in netta contrapposizione con l'erotismo estetico di Saturno Buttò. Mentre Xante Battaglia si presenta con una formula d'arte nuova le "Modelle oggetto- soggetto" dove la modella diviene quasi uno strumento in grado di rendere viva l'arte.Il tutto accompagnato dalla performance di Xena Zupanic, che spiazza il pubblico, con "Lego il mio Ego" dove la performer in lotta con il proprio ego cerca la purificazione per essere inserita nella quotidianità salvifica.Opere che offrono diversi spunti di riflessione in merito all'erotismo e alla pornografia. Temi che trionfano in una città sempre più spesso al centro di censure e assurde polemiche.Hanno preso parte all'esposizione i seguenti artisti: Saturno Buttò, Tom Porta, Andy, Laurent Benaim, Xante Battaglia, Max Papeschi, Danilo Pasquali, David Rosado, Roberto Pattina, Persefone Zubcic, Massimo Festi, Anonimo, Giuseppe Petrilli, Emanuele Benedetti, Japi Honoo, Angela Loveday, Fabio Ballario, Gaetano Leonardi e Xena Zupanic. PORNO START è contemporaneamente allestita in versione virtuale su SECOND LIFE.In questo modo può essere visitata contemporaneamente anche da persone che si trovano in altri stati. Nel mondo virtuale l'esposizione ha preso il via tra la musica della Dj americana Mysticarose Olinger, che parlando in voice ha dato il benvenuto a tutti i visitatori, e la performance delle ballerine di lap-dance.
Con PORNO START si apre anche un nuovo modo di diffondere l'arte che abbatte le barriere del tempo e dello spazio.

INTERVISTA :TELEGIORNALISTE.COM SU PORNOSTART

L'arte a luci rosse di Valeria Scotti Inutile negarlo. L’erotismo, la pornografia e il sesso si incontrano sempre. Anche nell’arte. E mentre sta per partire MiSex, la kermesse hot dedicata al sesso, Milano si accende con Porno Start, la rassegna in programma fino al 12 marzo alla Voghera 11 Art Gallery. Prodotti digitali, pittura, arte performativa, fotografia per una sessualità presente soprattutto nello sguardo di chi, quelle opere, le ha create. A parlarcene sono gli organizzatori Luca Pattina e Paolo Pattina.
Come nasce Porno Start?
«La mostra nasce da un senso di insoddisfazione. Non volevamo proporre la solita rassegna artistica, l'intento è palesemente quello di scuotere. Per questo motivo abbiamo deciso di curare direttamente l'intero progetto e di utilizzare una comunicazione non settoriale. Siamo convinti che l'arte sia fenomeno di costume per cui non ci indirizziamo esclusivamente agli addetti ai lavori».
Il titolo da voi scelto è già un ottimo biglietto da visita.
«A nostro avviso non è tanto provocatorio ma pop, nel senso che è immediato, diretto, non retorico. Sotto il titolo si nasconde un'attenta ricerca, un linguaggio pop per un contenuto sofisticato e mai banalizzante. Porno Start si pone proprio l'obiettivo di guardare all'eros con ironia, sagacia e intelligenza. D’altronde condividiamo la definizione di Tinto Brass: "L'erotismo sta alla pornografia come la fellatio sta al pompino!". Si afferma cioè che "fra erotismo e pornografia c'è solo una differenza di significante per esprimere lo stesso significato: il sesso". Dal punto di vista artistico crediamo che la pornografia abbia una forte carica espressiva. La grafia porno o meglio l'iconografia porno, offre una carica mediatica certo appiattita ma estremamente diffusa, condivisa e condivisibile».
Impressioni ed emozioni sul vernissage del 26 febbraio scorso?
«La serata inaugurale ha visto un'affluenza notevole di visitatori e ha confermato pienamente la nostra intuizione. La risposta positiva di pubblico e l'evidente soddisfazione e ammirazione ci fa ben sperare. Oggi siamo ancora più convinti che la strada percorsa sia quella giusta. Porno Start è la prima di una triade di collettive sui temi che muovono lo spirito e le dinamiche umane da sempre: il sesso, la religione e il potere. L'intenzione è di cogliere una visione finale che evidenzi i legami, le interazioni, le conflittualità e contraddizioni dell'una nei confronti delle altre. E questo successo ci dà l'entusiasmo per proseguire con forza il progetto».
Quali sono i punti di accordo e disaccordo tra le varie opere esposte?
«Non volevamo confezionare un "prodotto" coerente e in "stile", ma documentare la diffusione e l'attenzione su questi temi. Da qui la convivenza di più linguaggi: pittura, installazioni, performance. Le opere in mostra, frutto delle più svariate forme espressive, mettono in evidenza le fantasie, i gusti e l'interpretazione che ogni artista dà sull'argomento. Potremo parlare di diversità linguistica e similitudine di intenti e di poetica: la solita visione giocosa e gioiosa nei confronti del sesso e la pornografia. Una festosa leggerezza che certo è in contrasto con la visione seriosa e peccatoria della religione cristiana e di quelle monoteiste in genere. L'immagine di Max Papeschi, utilizzata nella locandina di Porno Star, credo che esprima efficacemente questo concetto».